"IL BELLO DELLE DONNE" - Lettera alle lettrici/ai lettori
Come prima cosa vorrei presentarvi me stessa e vorrei spiegarvi cosa mi ha spinto a creare questo BLOG, vorrei farne buon uso e soprattutto vorrei la vostra partecipazione!
Un grande "in bocca al lupo a me stessa" e che l'avventura abbia inizio!
* * *
Mi chiamo Elena, sono nata il 23 ottobre 1991 e vivo in
quella che viene comunemente definita “La Brianza Lombarda”.
Astrologicamente parlando sono del segno dello Scorpione, sono
- per chi ci crede - il segno più contraddittorio dello Zodiaco (e questa per
me che mi conosco da ben 30 anni, è una grande verità!). Dicono che la donna di
questo segno sia affascinante, misteriosa, sensibile e determinata e pronta a
resistere a qualunque avversità: “Senza ostacoli la donna Scorpione si
annoia da morire! Apparentemente fredda e riservata, è agitata da grandi
passioni pronte a prendere il sopravvento all'improvviso. Nel bene e nel male,
non passa mai inosservata e non si lascia scappare niente. Vendetta inclusa! Antipatie
o simpatie sono istintive e immediate”.
Anche se non ci credo molto, ogni tanto mi piace leggere
l’oroscopo del giorno che puntualmente però non sembra mai corrispondere alla
realtà! Una cosa è certa però, molti degli aggettivi che vengono attribuiti a questo
segno, rispecchiano appieno la mia personalità ed il mio carattere. Sono
infatti, spesso e volentieri, una persona tenace e cocciuta e se mi ci metto,
sono capace di andare avanti senza mai mollare la presa, fino a quando non
raggiungo il mio obiettivo. Altra caratteristica del mio segno è l’impulsività;
vivo di “pancia” e di sensazioni e in questi 30 anni non sono ancora riuscita a
ridimensionare questo lato del mio carattere che spesso mi fa risultare
insopportabile agli occhi di chi ancora non mi conosce. Non riesco a tenere a
freno la lingua e nemmeno il cuore o il cervello; quando mi parte un impulso lo
devo seguire fino alla fine anche se so dal principio che la cosa che sto per
fare al 99,9% mi si ritorcerà contro!
E per il resto che dire ... Oserei definirmi una ragazza
allegra, solare e soprattutto attiva. Ho una grande passione, anzi due (forse
tre se vogliamo esagerare!). Mi piace molto la lettura e adoro anche scrivere.
Magari scrivere non mi viene poi così bene, questo lo giudicherete voi, ma a me
fa stare bene e questa è l’unica cosa che conta davvero, stare bene!
Come sia nata la mia passione per la lettura davvero non
saprei dirlo. In casa mia i libri non sono mai andati molto di moda. Non ho mai
visto mia madre e nemmeno mio padre leggere un libro, magari un giornale di
gossip o una rivista sportiva, ma un libro, mai. E allora credo di essere stata
una persona molto fortunata perché anche se nessuno me lo ha insegnato, io ho
imparato da "autodidatta" ad apprezzare la lettura. Sin da piccola, quando mi
capitava di dover scegliere un regalo, io optavo per un libro, di favole
magari, o da colorare anche, ma era sempre un libro il regalo più desiderato. E
poi, crescendo, ho iniziato a leggere “seriamente”. Un po’ per obbligo
scolastico, un po’ per piacere, e devo dire che mi sono sempre adattata a
leggere di tutto. Ci sono dei periodi nella mia vita dove davvero leggerei
qualsiasi cosa, pur di leggere, leggerei anche un ricettario di dolci (e chi mi
conosce lo sa, io con la cucina ho sempre avuto un pessimo rapporto. Fatemi
lavare i piatti ma non mettetemi ai fornelli!). È un po’ come la settimana
prima del ciclo (parlo per le donne ovviamente che mi potranno capire benissimo!),
in cui ci viene una fame strana, fame di qualsiasi cibo e a qualsiasi ora del
giorno e della notte. Dolce, salato, non importa. Quello che conta è mangiare
fino a scoppiare per saziare un bisogno, una necessità che viene da dentro e
che nemmeno noi sappiamo bene da dove arrivi. Con i libri a volte mi succede la
stessa cosa. Ho bisogno di leggere, lo sento dentro. Del tipo che un libro lo
finisco in due giorni e me lo porto ovunque. Ogni momento della giornata è
buono per leggere, anche due pagine o poche righe. È una fame che non so
spiegare, che devo saziare, è un bisogno profondo. A volte mi spaventa questa
sensazione, ma quando arriva la assecondo sempre. Non so se sia l’unica persona
al mondo a cui succeda ma, onestamente, non credo proprio. Magari, leggendomi,
anche tu scoprirai di soffrire del mio stesso “disturbo” e allora entrambi ci
sentiremo meno “strani”.
Vorrei davvero che tutti passassero più tempo a leggere.
Leggete! Qualsiasi cosa, ma leggete, ve ne prego! Lo dico ai giovani di oggi
che non leggono più. Raramente trovo dei miei coetanei con un libro in mano.
Spesso con il cellulare, connessi a chissà quale social network, ma con
un libro ... quasi mai. Anche io uso i “social”, non ne sto parlando
male (non troppo almeno!), ma bisogna anche fare altro, aprire la mente.
Leggere ci rende più open mind, ci fa diventare più interessanti agli
occhi degli altri, più accattivanti. Ci permette di esprimerci meglio, di
sviluppare idee nostre rispetto a diversi temi più o meno attuali. Leggere ci
rende liberi e indipendenti. Leggere ci rende consapevoli. Ma troppo spesso non
ci rendiamo conto del dono che abbiamo e delle potenzialità di questo
strumento. E forse che anche la scuola non faccia passare questo messaggio così
bene come dovrebbe, ma magari avremo tempo un po’ più avanti, nel corso di
questo progetto sperimentale, per approfondire questo tema delicato e
complicato al tempo stesso!
Credo che lettura e scrittura siano profondamente ed
intimamente collegate da un filo invisibile, sottile. Credo che l’aver letto
così tanti libri - e ovviamente continuo a farlo anche ora - che a lungo andare
abbia fatto nascere dentro di me un sentimento strano, una voglia di scrivere
qualcosa per gli altri. Diventare io stessa protagonista e scrittrice e non
solo più spettatrice passiva di quello che accadeva. Scrivere sì, ma che cosa?
Non lo so. Sono ancora alla ricerca del mio io interiore, del mio essere scrittrice
(scrittrice mancata mi verrebbe da dire, sorridendo!). Ho sempre avuto
l’abitudine di tenere un diario, mio, personale. E poi è nata la voglia di
provare a scrivere un romanzo, un racconto, una storia. Sì, lo so, ho iniziato
subito a volare alto. Icaro che vola troppo vicino al sole, le ali di cera che
si sciolgono per il troppo calore, lui che cade nel mare e poi muore. È un po’
la mia storia. Sono partita che volevo scrivere chissà quale romanzo, chissà
quale libro che mi portasse magari ad essere famosa in tutto il mondo. Mi sono
improvvisata scrittrice senza le basi per farlo e mi sono bruciata come Icaro
col sole. Non ho mai portato a termine il mio progetto, troppo ambizioso forse.
Ne ho iniziati vari di progetti, ma non ne ho terminato nessuno. Il bello è che
non mi sono mai data per vinta. Ed è in questo modo che è nata l’idea di questo
BLOG! Che cos’è alla fine un blog?! Definizione da Google ...
un BLOG è un “sito web personale concepito principalmente come
contenitore di testo (per esempio come un diario o come un organo di informazione
indipendente), aggiornabile dal singolo utente in tempo reale grazie ad un apposito
software”. Insomma, non sono in grado di scrivere un libro, lo abbiamo
capito, ma perché mi devo fermare e non coltivare le mie passioni? Ho deciso di
aprire il mio blog personale, il mio diario, il mio contenitore. Ho
deciso di fare felice me stessa. Ho deciso di buttarci dentro tutto, emozioni,
sentimenti, critiche, storie di vita vissuta, esperienze, giochi, passatempi.
Tutto. Tutto quello che mi fa stare bene ma anche male. Ho deciso di annoiare,
di far ridere, di divertire e di far riflettere. Ho deciso di aprire questo
diario per cercare (è un progetto ambizioso, forse troppo, me ne rendo conto,
ma io con i progetti troppo ambiziosi ci vado a nozze!), tentare, provare a spiegare
al mondo come mi sento quando scrivo. Vorrei far passare questo concetto che per
me è fondamentale. La scrittura come terapia. Per me è stato così. Scrivere mi permette
di sfogarmi e di buttare fuori tutto quello che ho dentro. Scrivere per me è
terapeutico. È strano, ma è vero. Sin da piccola, sono stata abituata, anzi
obbligata, a tenere un diario. Dovevo annotare, day by day, anche una
breve frase, una parola, che descrivesse la mia giornata, il mio momento bello
o brutto che fosse. È nato come un obbligo, è diventata un’abitudine e poi, col
tempo, una passione. Non riesco più a smettere di farlo. Negli anni delle
scuole medie e del liceo mi ricordo che scrivevo moltissimo. Le prime cotte, il
primo ragazzo, il primo amore (non si scorda mai!). Le cose belle, i voti a
scuola, anche gli episodi meno belli o interessanti. Raccontavo tutto a quelle
pagine bianche che macchiavo di inchiostro. E poi il diario di carta, si fa per
dire, è diventato un diario digitale negli ultimi anni. E ancora mi trovo a
scrivere e a raccontare le mie avventure e disavventure ad un amico
immaginario, mi trovo a confidarmi come si fa con una migliore amica e a
raccontare tutti i dettagli, anche i più maliziosi, dei rapporti quotidiani con
l’altro sesso e non solo. È bello. Tutto ha un senso. Tutto ha una logica. Nessuno
che giudica, che interrompe i discorsi. Niente. Solo un fiume di parole, solo
io e nessun altro.
E così, non volendo tediare nessuno, questa in breve è la mia
storia. Articolo dopo articolo prometto che mi farò conoscere sempre meglio, un
pochino di più, un passo alla volta, step by step. Ho voglia di parlare
di tutto in questo blog. Non ci sono limiti o censure (ci sono i limiti
che la legge impone, ovviamente!). Sentitevi liberi di commentare e darmi
spunti su cui riflettere. Se un blog è un contenitore, siamo noi a
scegliere cosa metterci dentro, come con ogni altro contenitore. Io scelgo di
metterci la mia vita, di metterci tutta me stessa!
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