I LIBRI VIAGGIANTI

 
Che cosa si intende per LIBRO VIAGGIANTE? Un libro viaggiante o detto all’inglese bookcrossing [da book=libro e crossing=attraversamento/passaggio], è letteralmente un libro che viaggia, che passa di mano in mano e che viene “abbandonato” in un luogo pubblico in città, in un parco su una panchina, in metropolitana o sul treno, affinché possa essere ritrovato e quindi letto da altri. I libri viaggianti hanno alla base lo spirito di condivisione e diffusione della cultura.

Ormai chi mi conosce lo sa bene. Ogni mia iniziativa, ogni mio progetto, ha il comune denominatore nel caso. Per caso infatti, ho scoperto l’esistenza dei libri viaggianti e come sempre accade con qualcosa che mi affascina, ho iniziato a fare ricerche, il che mi ha portato ad incuriosirmi ed appassionarmi sempre di più al tema. Idealmente penso a come sarebbe bello lasciare un libro su una panchina in un parco ed aspettare che qualcuno si avvicini incuriosito, lo prenda, lo sfogli ed inizi a leggerlo. Sarebbe bello che questa persona poi, una volta terminato il libro lo abbandonasse da qualche altra parte per far si che altri possano continuare questa catena che non si dovrebbe mai interrompere. Così facendo, il libro circolerebbe all’interno della città e con un po’ di fortuna potrebbe anche uscire da quella determinata città e ritrovarsi lontano, tra le mani di chissà chi. Da queste poche righe si intuisce che sono una persona molto romantica e sognatrice, una ragazza curiosa e soprattutto fantasiosa. Mi piacerebbe dare la possibilità, sempre attraverso questo metodo di far circolare liberamente i libri, ad autori emergenti di farsi conoscere in giro per la città (di Milano in questo caso), ed anche a persone che non possono permettersi di acquistare libri, di avere sempre qualcosa di nuovo a disposizione da leggere. Forse il mio progetto è troppo ambizioso ed un pizzico utopico, chissà!

Il bookcrossing in Italia è una realtà abbastanza diffusa e ogni città ha trovato modi originali e diversi per far viaggiare i libri. Nelle mie zone, a Monza, per esempio, ho scoperto una simpatica iniziativa che ha spinto alla collaborazione il comune e il sistema bibliotecario della città. Per l’occasione sono state riciclate le vecchie urne elettorali che servono da cassette e che sono dislocate vicino alle biblioteche e in alcuni punti strategici della città. A Molina, frazione di Mandello del Lario, in provincia di Lecco, di fronte all’edicola principale c’è una piccola casetta per gli uccelli creata per l’occasione. A San Giuliano milanese ci ha pensato un pensionato a costruire le cassette da posizionare nel parco giochi davanti alla chiesa di Civesio. Ad Arbizzano, in provincia di Verona, ci hanno pensato i ragazzi: hanno creato una cabina di legno con pannello solare che si illumina la sera. E così via, tantissime altre iniziative sono partite soprattutto dalla curiosità dei più giovani.

    

Ed anche all’estero non mancano soluzioni originali. In una piccola città medievale gallese di 1900 abitanti, che si chiama Hay-on-Wye, ci sono più di 30 librerie e biblioteche. Di tutte la più incantevole è l’Honesty Bookshop, una libreria “a cielo aperto” che si trova nel giardino di Hay Castle, dove si va a bere il tè e a leggere un buon libro. In Austria le cabine telefoniche in disuso sono tornate a nuova vita con il bookcrossing. E ancora, a Sidney esistono biblioteche sulla spiaggia che invitano a prelevare e donare libri, mentre a Boston c’è una sezione esterna del famoso negozio Brattle Book Shop dove i lettori possono sia prelevare sia abbandonare i libri.



Sempre facendo ricerche in internet ho trovato un sito molto interessante di bookcrossing che mi ha particolarmente incuriosita. Vi lascio il link diretto così che possiate andare a vederlo:


Il sito è ben strutturato e offre la possibilità di registrarsi in modo completamente gratuito e quindi di registrare uno o più libri. I libri registrati vengono muniti di uno speciale codice che può essere stampato e applicato, mediante etichette, direttamente sul libro. A che cosa serve questo codice è presto detto: una volta applicato sul libro, nel momento in cui decidiamo di abbandonarlo, attraverso il codice, il nuovo proprietario del libro potrà a sua volta registrarsi sul sito e segnalare di aver trovato il libro e così via. Il codice permette quindi di tracciare il libro, di sapere da chi viene trovato e dove e da chi viene abbandonato e quindi si crea una sorta mappa con lo scopo di identificare il viaggio che il libro, passando di mano in mano, sta compiendo.

Quella proposta dal sito di bookcrossing mi è subito sembrata un’idea pazzesca e innovativa ed era assolutamente lo spunto che stavo cercando, tanto che anche io ho deciso di registrami sul sito e di registrare con me anche un primo libro dal titolo «Nel tempo che resta», di Alessandra Maria Mazzara, uno degli ultimi libri che ho letto e che ho recensito nel post precedente a questo e che vi invito ad approfondire. Ho creato un’etichetta personalizzata in cui ho inserito come prima cosa il codice identificativo del libro e quindi ho spiegato chi sono, come è nata questa idea e cosa vorrei che diventasse. Il libro è pronto per essere “abbandonato” da qualche parte nel centro della città di Milano e sono molto emozionata all’idea di poter dare il via a questo esperimento che vorrei assolutamente condividere con voi.

Una volta abbandonato il libro spero che chi lo trovi ne possa tracciare la posizione e mi possa magari scrivere anche solo per condividere opinioni e riflessioni una volta che avrà terminato di leggerlo.

Spero che questo sia solo l’inizio di un lungo viaggio (per il libro ovviamente, ma anche e soprattutto per il mio progetto di bookcrossing!) e spero potervi tenere aggiornati quanto prima sul seguito!

Affettuosamente vostra,

Elena
@ilbellodelledonne_blog



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