LINDA MAGGIORI, una DONNA a DIFESA dell’AMBIENTE

[Linda Maggiori, una donna a difesa dell'ambiente]

Linda Maggiori è prima di tutto una donna e una mamma, quindi una blogger e una scrittrice attivamente impegnata nella difesa dell'ambiente. Ho conosciuto Linda letteralmente per caso e come dico sempre io, le cose che accadono "per caso" sono spesso le più belle e le più emozionanti, come di fatto lo è stato questo nostro incontro. Parlare con lei è stato molto interessante oltre che assolutamente stimolante e stuzzicante sotto diversi aspetti. Linda mi ha permesso di entrare con leggerezza e semplicità, all’interno del suo mondo, della sua vita e soprattutto della sua famiglia: mi ha parlato a lungo di suo marito e dei suoi fantastici figli. Ne è uscita un’intervista ricca e coinvolgente che spero piaccia anche a voi tanto quanto è piaciuta a me e che soprattutto vi spinga alla riflessione su molte tematiche che io personalmente ritengo essere estremamente attuali ed importanti.

Non mi dilungherò oltre; lascio con piacere la parola a Linda Maggiori.

Chi è Linda Maggiori?

«Sono mamma di quattro figli e sono una attivista ambientale. Sono stata educatrice alcuni anni ed ora sono una giornalista freelance e collaboro con varie riviste e portali online che si occupano di ecologia (ad esempio Envi.info, Terra Nuova, Pressenza, ecc.). Mi impegno nel mio territorio e a livello nazionale contro le varie ingiustizie ambientali. Mi piace dar voce alle lotte dal basso sia in Italia che nel resto del mondo. Vivo a Faenza (un comune in provincia di Ravenna in Emilia Romagna), ma sono originaria di Montefano (un paese in provincia di Macerata nelle Marche). In famiglia siamo io, mio marito Giovanni, e i nostri quattro figli. Per motivi etici ed ecologici non abbiamo auto da circa un decennio e cerchiamo di ridurre al minimo i rifiuti con una spesa “sfusa” con quasi zero imballaggi. Ho organizzato, tra gli altri, un gruppo che si chiama “Famiglie senz'auto” per creare una rete di supporto tra famiglie ecologiche. Ho uno spirito indipendente, nel bene e nel male, poco incline ai compromessi e alle dinamiche identitarie, e questo, lo ammetto, mi rende insofferente all’apatia generale, ai gruppi troppo gerarchici, al comandare e all’essere comandata, ai ricatti che spesso ti chiedono di tacere e lavare i panni sporchi in casa. Questo per me è molto difficile da accettare, soprattutto quando vengono imposte scelte ingiuste, che non condivido. Ho sempre perseguito il metodo della nonviolenza, che però non è mancanza di conflitti».

[Linda con il marito Giovanni]

Cara Linda, hai una splendida famiglia. Ce ne vuoi parlare?

«In realtà non siamo una famiglia “mulino bianco”, abbiamo i nostri problemi, angosce e litigi come tutti, ma nella nostra famiglia si respira libertà e indipendenza. I bambini crescono liberi di esprimere la loro personalità, noi genitori, quando sbagliamo, chiediamo scusa, insegnando ai ragazzi a chiedere scusa a loro volta. Il problema non è sbagliare, ma saperlo riconoscere e fare diversamente. Una giornata tipo? D’inverno ci svegliamo alle 7:00 circa, facciamo colazione con torte che facciamo in casa con ingredienti locali e bio. Mio marito va al lavoro in bici, (circa 8 km da casa), mentre io accompagno i due piccoli a scuola in bici e i grandi vanno da soli. La mattina lavoro da casa come giornalista, mentre il pomeriggio stiamo tutti assieme. I ragazzi amano lo sport, l’atletica in particolare. Sono molto autonomi nei loro spostamenti e questo ci rende la vita molto semplice. Ognuno ha la sua bici e non va accompagnato, a parte ovviamente i più piccolini. Dai 9 anni imparano a muoversi da soli, nei tragitti più sicuri. Facciamo la spesa nel mercatino bio locale il lunedì, poi integriamo con i prodotti del nostro orto urbano (a circa 1 km da casa), che coltivo con metodo sinergico** e con i bambini. Usiamo moltissimo la CargoBike che permette di portare i pesi e la spesa, oppure anche zaini e valigie. Insomma, senza la nostra CargoBike non so se ce l’avremmo fatta a vivere senza auto. Le nostre vacanze sono rigorosamente senza auto, scegliamo posti belli e raggiungibili coi mezzi pubblici. Anche in vacanza il nostro attivismo non si ferma, perché mappiamo e monitoriamo la mancanza di mezzi pubblici e scriviamo alle autorità competenti per migliorarli. Come abbiamo fatto recentemente a Tarvisio o in altre località. Siamo convinti che l’offerta crea la domanda e se non c’è richiesta di mezzi pubblici né attivismo della popolazione, questi saranno sempre più residuali in un circolo vizioso».

[Linda nel suo orto urbano a circa 1 Km da casa]

**Per chi se lo stesse ancora chiedendo, un orto sinergico è un orto che viene coltivato con metodi che seguono e rispettano i tempi e gli equilibri naturali. Siamo davanti ad un tipo di coltivazione che si ispira alla spontanea regolazione della natura, lasciando che le piante e gli organismi presenti collaborino tra loro e si auto-gestiscano.

[Linda e i suoi bambini con la CargoBike hanno anche realizzato una bellissima
"biblioteca a pedali" che utilizzavano per portare i libri usati nei parchi]

So che hai scritto e pubblicato diversi libri sia per adulti - che dovrebbero portare alla riflessione e ad una maggiore presa di coscienza interiore -, sia racconti per bambini. Ci vorresti parlare di qualche libro in particolare? Quello a cui magari ti senti più legata o quello che è più attuale rispetto al momento in cui stiamo vivendo ...

«L’ultimo che ho scritto a maggio 2022 è “Semi di pace. La nonviolenza per curare un mondo minacciato da crisi ecologica, pandemia e guerre”, edito da Centro Gandhi. Un libro scritto nei mesi terribili delle discriminazioni, delle misure repressive e dalla (mala)gestione della pandemia Covid, un libro ricchissimo di note e riferimenti, che mi ha occupato mesi e mesi e soprattutto tante notti insonni passate a scriverlo. Lontano dal complottismo ma anche dal pensiero unico dominante, che esplora le connessioni tra gestione violenta della crisi sanitaria, esaltazione della tecnologia come unica via per risolvere la crisi ecologica, aumento delle spese militari, sperequazioni sociali ed economiche e dominio di pochi grandi gruppi finanziari. D’altra parte racconto le piccole grandi storie di resilienza e resistenza, umane e bellissime, che ci danno il senso che qualcosa di bello resta e germoglia nell’animo umano, quando con coraggio si impara a vivere in armonia con sé stessi e con la natura».

[Alcune delle pubblicazioni di Linda Maggiori]

A me ha colpito molto il libro «Vivo Senza Auto. È possibile, sostenibile e risparmio!». Per me, che non vivo in una grande città come può essere Milano, ben servita e ben collegata dai mezzi pubblici, ma che sono nata e cresciuta in una cittadina più periferia, sembra impossibile poter rinunciare all’auto. La mia mente va direttamente all’inverno, al freddo, alla spesa per la settimana ... Anche se ormai, nel mondo in cui viviamo oggi, è vero che di alternative possibili e forse anche sostenibili, ce ne sono tantissime! Ci racconti un po’ la tua esperienza di genitore “senza auto” e soprattutto di famiglia “senza auto”?

«I nostri figli sono cresciuti senza auto, e per loro è ormai una cosa normale e ha permesso loro di conquistare una maggiore autonomia, indipendenza e autostima rispetto ai compagni perché hanno imparato presto a muoversi da soli in bici, ad affrontare ogni tempo, a gustarsi la pioggia, come ogni bambino dalla notte dei tempi, mentre al contrario i loro compagni vengono scarrozzati in auto anche per pochi chilometri. Una volta, mentre accompagnavo la mia piccola all’asilo in CargoBike, sotto la pioggia, mi capitò di sentire un bambino dire alla mamma “che bella la CargoBike, sembra una carrozza, possiamo averla anche noi?” e la mamma un po’ risentita “ma come, noi abbiamo il SUV!”. Il Suv costa sicuramente di più, ma per i bambini è molto più affascinante una bici e ancora di più lo è una CargoBike! Insomma sia da piccoli che da adolescenti, la mancanza di auto è qualcosa che i bambini apprezzano più dei grandi, è la libertà da un mezzo pesante, “puzzolente” (come dicono i miei figli), che costringe i bambini ad essere trasportati immobili, togliendo quella voglia di avventura e intraprendenza che tutti i bambini hanno».

[I viaggi quelli belli, emozionanti e spensierati, all'insegna del rispetto per l'ambiente!]

Altro tuo libro che secondo me può essere molto interessante e stimolante è «Questione di futuro. Guida per famiglie eco-logiche!». Quali consigli ti senti di dare ai lettori del mio blog per spingerli a diventare cittadini più consapevoli e responsabili, che consumano di meno e meglio, che evitano gli sprechi, anche e soprattutto alimentari? Mai come in ora, nel presente che stiamo vivendo, è opportuno anzi necessario, pensare al futuro, nostro, delle nostre famiglie e dei nostri figli, al futuro dell’ambiente e soprattutto a quello del pianeta tutto (!). Come possiamo realmente contribuire?

«Piccoli passi, ognuno inizia con ciò che gli resta più semplice, senza farsi prendere dai sensi di impotenza né di colpa. I margini di miglioramento sono infiniti, non c’è che da iniziare! Chi riesce a usare meno l’auto, chi riesce a ridurre i rifiuti, chi si impegna a mettere i pannelli fotovoltaici, chi diventa vegetariano. Ma con una consapevolezza: un passo tira l’altro e l’obiettivo è tendere alla coerenza ecologica, diminuire l’impatto ambientale, con onestà intellettuale e buona volontà. Dobbiamo avere almeno la consapevolezza che ogni aspetto è importante, quindi con piccoli passi ma costanti dobbiamo rinunciare a abitudini malsane e inquinanti e “spostare” e ridurre i nostri consumi. Non basta però solo cambiare abitudini, è importante anche un impegno ed un serio attivismo in seno alla società, perché tanti problemi vanno affrontati in modo politico, comunitario».

Collegato a «Questione di futuro. Guida per famiglie eco-logiche!» inevitabilmente troviamo il libro dal titolo «Impatto zero. Vademecum per famiglie a rifiuti zero». Anzi, dovremmo dire esattamente il contrario perché, se non sbaglio, «Impatto zero» è uscito nel 2017, precedentemente a «Questione di futuro» che invece è stato pubblicato nel 2020. Come si fa ad essere una famiglia ad “impazzo zero”? Personalmente a me sembra davvero impossibile (!), e se voi ci siete riusciti, voglio farvi i miei migliori complimenti, di cuore!

«Devo ammettere che il titolo “impatto zero” non mi è mai piaciuto e non l’ho scelto io. Impatto zero è impossibile, dovremmo non esistere! La nostra impronta ecologica e carbonica, con il nostro stile di vita, facendo i calcoli con i normali calcolatori, è però molto vicina all’impronta che gli scienziati ritengono equa se volessimo vivere nei limiti del pianeta, in equità, tutti gli abitanti della terra. La media pro capite italiana è circa 7,5 tonnellate all’anno di CO2 (equivalente), ma c’è chi ne produce molto meno e chi molto di più. Nella nostra società non è difficile arrivare a impronte carboniche pro capite di 20, 30 o addirittura 40 tonnellate! Come riporto nel libro Questione di Futuro, con una tabella molto dettagliata, il peso carbonico della nostra famiglia sul pianeta è di circa 2,2 tonnellate di CO2 a testa l’anno. Non abbiamo rinunciato di certo alla qualità della vita, alla cultura, al benessere, non siamo tornati a vivere nelle caverne. Semplicemente, abbiamo ridotto molti consumi inquinanti e lo spreco. È, in pratica, la “decrescita felice”».

Siamo quasi giunti al termine di questa nostra intensa chiacchierata. Posso chiederti che rapporto hanno i tuoi figli con lo stile di vita che tu e tuo marito avete deciso di intraprendere? Lo capiscono, lo accettano, lo condividono, lo seguono senza problemi? Percepiscono differenze con altri loro coetanei?

«I nostri figli grandi hanno rispettivamente 12 e 14 anni, età della normale e sana ribellione adolescenziale. Quindi ci contestano e ci mettono in discussione, come è normale che sia. Soprattutto a livello alimentare, ma noi evitiamo divieti drastici, scenate sulla coca cola piuttosto che sul ghiacciolo comprato con gli amici. Preferiamo la discussione, il far capire cosa c’è dietro quel determinato prodotto, le ingiustizie sociali ed etiche. Loro stessi, ad esempio, si rifiutano di andare dal McDonald's. Facciamo capire cosa c’è dietro un hamburger, la filiera crudele degli allevamenti intensivi. Questa cosa loro la capiscono, gli entra dentro, i ragazzini hanno grande sensibilità al dolore degli altri esseri viventi. I divieti netti con gli adolescenti funzionano poco».

[Linda con due dei suoi quattro figli]

Che futuro auguri ai tuoi figli Linda? Quali progetti hai per loro?

«Come ogni genitore vorremmo proteggerli, vorremmo lasciar loro un pianeta vivibile. Per questo ci battiamo, ogni giorno e loro lo sanno. Quello che auguro ai miei figli è di perseguire i valori di onestà, indipendenza e coraggio, non importa la carriera e neppure la ricchezza, conta solo la coscienza, il rispetto dell’altro e del creato, dico loro di ribellarsi ad ogni ingiustizia, di non abbassare mai la testa e non essere indifferenti. Spero che questo messaggio resti in loro. Per il resto, la vita è loro, e i progetti li costruiranno pian piano, sbagliando e ricominciando come abbiamo fatto anche noi genitori».

[Linda con il marito Giovanni ed i loro quattro fantastici figli]

A chiusura dell’intervista vorrei ricordare che Linda Maggiori ha pubblicato anche diversi libri per bambini di cui riporto di seguito i titoli.

"Anita e Nico dal Delta del Po alle Foreste Casentinesi" (Tempo al Libro Editore, 2014), "Salviamo il Mare" (Giaconi Editore, 2015), "Anita e Nico dalle Foreste Casentinesi al Delta del Po" (Tempo al Libro Editore, 2016), e "Occidoria e i Territori Ribelli" (Dissensi Editore, 2018).

Mi piacerebbe molto sapere l’idea che vi siete fatti voi leggendo questa intervista. Mi piacerebbe sapere per quali spunti di riflessione vi è stato utile questo articolo ed infine, mi piacerebbe sapere come e se anche voi vi battete giorno dopo giorno, nel vostro piccolo mondo, per migliorare e rispettare il nostro pianeta Terra.



Affettuosamente vostra,

Elena
@ilbellodelledonne_blog







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