CHIARA OLIVERO «TUTTE LE DISTANZE»
La prima raccolta di poesie recensita da @ilbellodelledonne_blog
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CHIARA OLIVERO mi ha regalato, oltre alla sua raccolta di poesie dal titolo «TUTTE LE DISTANZE», anche una meravigliosa intervista in cui mi ha raccontato di sé, della sua passione e del proprio lavoro.
CHIARA ha aperto l’intervista presentandosi in versi, raccontando chi è, parlando della sua passione e dei suoi ogni.
Sono piemontese ma vivo a Milano da più di 15 anni.
Di professione sono editor, amo i libri, la poesia, le parole.
Non posso vivere senza musica.
Non so stare a lungo lontano dal mare.
Se non mi trovi, cercami tra le colline del mio Monferrato.
Se vuoi farmi felice, portami a mangiare e a bere un bicchiere di vino.
Toro ascendente bilancia, ho la testa tra le nuvole ma i piedi ben piantati a terra.
Faccio sogni tridimensionali.
Il contrario dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza.
CHIARA ha iniziato a scrivere sin da piccola. «A otto anni scrivevo favole e sognavo di diventare una scrittrice.», mi racconta. «La passione per la scrittura poetica, invece, è nata più tardi, al liceo. In quel periodo, quello dell’adolescenza, ho iniziato a scrivere i miei primi timidi versi. Ho tenuto un diario per tanti anni. All’università mi sono iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia, laureandomi con una tesi sulla poesia di Giorgio Simonotti Manacorda, ricostruendone vita e opere, partendo da zero.»
Poi ho chiesto a CHIARA dove trovasse l’ispirazione per scrivere queste sue poesie e lei mi ha risposto semplicemente che l’ispirazione la trova talvolta guardando dentro di sé e talvolta osservando il mondo che vede “fuori dalla finestra”. Sicuramente anche la musica, il cinema, l’arte e i libri che legge, servono spesso a darle spunti su cui riflettere.
«Alcune poesie nascono da un’idea precisa, altre da un’emozione, un’immagine, una visione. Se ho un’illuminazione cerco di afferrarla: prendo appunti sulle note del telefono, sul taccuino che ho in borsa, ovunque io sia: nel traffico della città, al mercato, sul tram, mentre sto leggendo un libro, a letto. Oppure, se qualcosa mi ha colpito, cerco di fermare quell’attimo scattando una foto. Il testo lo sviluppo successivamente, in silenzio e solitudine: sì, “nelle attese fioriscono poesie”. La poesia richiede disciplina, dedizione, scavo interiore. Non è un hobby come alcuni pensano.» CHIARA mi ha inoltre spiegato che per lei è importante che la poesia non chiuda mai gli occhi davanti al dolore del mondo.
Scrivere poesie è immergersi in un luogo sacro,
fare l’amore con i propri demoni,
scendere in abissi sconosciuti,
riemergere con la pazienza dell’attesa.
«TUTTE LE DISTANZE» è una raccolta di 40 poesie che CHIARA OLIVERO ha scritto tra il 2014 e il 2019, ma che ha pubblicato solo più tardi, nel 2020, con la casa editrice Puntoacapo. «Il fil rouge che lega [tutti quanti i testi], è il tema della distanza che ricorre e percorre i versi.»
Il titolo è tratto da una canzone del cantautore milanese Diego Mancino che si intitola appunto “Tutte le distanze”.
«Le poesie sono numerate seguendo la numerazione romana, concatenate l’una all’altra, non seguono un ordine cronologico rispetto a quando sono state scritte ma di senso. Il numero 40 non è casuale ma una scelta fortemente simbolica: 40 sono gli anni che ho compiuto quando è uscito il libro, 40 indica un momento di passaggio della vita, 40 sono i giorni della Quaresima ma anche della Quarantena.»
Ho chiesto a CHIARA se ci fosse una o più delle poesie contenute nella raccolta a cui è più legata e affezionata per una ragione o per l’altra. Domanda difficilissima questa, comprendo bene, ma CHIARA mi ha confessato con estrema sincerità di essere molto affezionata alla prima ed all’ultima poesia. «La prima è un canto d’amore: esprime il desiderio di sentirsi compresa e amata nella propria unicità, come donna ma anche come poeta. È una delle poche poesie “nate libere” e forse proprio per questo motivo ha viaggiato nella rete. L’ultima, invece, è una poesia d’amore per me stessa, un amore conquistato … la poesia che ognuno dovrebbe dedicarsi. S’intitola “Specchio” ed è folgorante.»
La prima poesia di cui CHIARA OLIVERO fa mensione è la seguente:
Guardami,
ci ho messo una vita
per essere me stessa.
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Nel 2014 usciva la prima raccolta di poesie di CHIARA OLIVERO dal titolo «Geometrie della notte», sempre edita da Puntoacapo.
«Sono molto affezionata alla mia raccolta d’esordio, che è nata senza nessuna aspettativa durante un corso di scrittura e mi ha permesso di farmi conoscere ai miei primi lettori. Alcune poesie sono state musicate dalla rock band Negromanti, una in particolare è diventata parte del singolo “Una città tranquilla”, dedicata al dramma dell’amianto vissuto da Casale Monferrato, la nostra città. C’è molto di me nel primo libro, della mia essenza, ma non credo ci sia differenza tra le due raccolte, più che altro un’evoluzione e una maturazione, nei temi e nella scrittura. In fondo, insieme alla scrittura, sono cresciuta anch’io.»
Progetti 2023? Al momento CHIARA mi ha raccontato di non avere progetti di scrittura per l’anno in corso. Dall’anno scorso però frequenta un corso di teatro-poesia ed un laboratorio di poetry therapy alla scuola PoesiaPresente di Dome Bulfaro.
«In verità in questo momento avrei bisogno di prendermi una pausa per dedicarmi alla scrittura e mettere insieme i pezzi sparsi di me. Citando i versi di Patrizia Cavalli, “se non mi ascolto finisce poi che mi confondo”.»
«Infine, credo nel potere terapeutico della parola: mi piacerebbe portare la poesia nei luoghi in cui ce n’è più bisogno: negli ospedali, nelle carceri, nei ricoveri per anziani, ecc. La poesia è un dono che va condiviso.»
Affettuosamente vostra,
Elena
@ilbellodelledonne_blog
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